Hunt: Showdown — Bark, Bone, And Blood
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PS5
PS4
DLC
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| gamepad Genres | Shooter Action |
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1
4
13
20
Lowest price:
9,99 €
PS+:
9,99 €
Release date: July 4, 2023
Price change history
77
Description
Questo DLC contiene un Cacciatore leggendario, due armi leggendarie e un utensile leggendario:
- Latrato di Ferro (Cacciatore)
- Spaccaossa (Caldwell Rival 78)
- Guida del Cacciatore (revolver LeMat Mark II)
- Zanna del Traditore (coltello con tirapugni).
Arrancava tra la neve e i vermi, scivolando su sangue e ghiaccio. Era il suo primo inverno e il suo primo ricordo, che si concluse con il fiato caldo e selvaggio di un giovane lupo selvatico affamato. Ma il lupo ebbe pietà del misero boccone e lo portò alla tana per allevarlo.
I cuccioli erano entusiasti di condividere il loro calore e gli anziani spartivano il cibo generosamente. Tanto i vecchi che i giovani tentarono invano di insegnare al bambino a cacciare, ma egli crebbe forte comunque. Una notte il bambino-lupo scomparve, facendo impensierire il branco per quattro giorni. Al quinto giorno il bambino fece ritorno, trascinando uno dopo l'altro i corpi di una dozzina di boscaioli fino alla tana. Il ricco banchetto placò i morsi della fame e sollevò l'umore del branco per diverse settimane, ma il rispetto che si era conquistato resistette meno di una stagione. I lupi più vecchi morirono e i giovano non ebbero scelta se non cercarsi un territorio in cui formare dei branchi tutti loro. Il bambino, nemmeno adolescente, divenne orfano per la seconda volta.
Giunsero i villici, bramosi di rivendicare la testa del bambino-lupo. I loro proiettili e il fuoco devastarono la foresta. Inseguirono il bambino, allontanandosi da casa, nel corso di molte stagioni... stagioni di terrore che strapparono la carne dalle ossa del bambino-lupo. Feroce e disperato, squartò la gola della prima creatura in cui si imbatté e banchettò avidamente. I suoi sensi fecero lentamente ritorno e un odore familiare gli invase le narici: aveva ammazzato uno dei suoi fratelli lupi. Un ululato trafisse il vento, presagio di una caccia imminente. Invigorito dal lauto pasto, l'uomo-lupo si lanciò in una corsa disperata.
Indebolito nello spirito, ma non nel corpo, l'uomo-lupo si ritirò nelle montagne, ancora braccato dalla sua vecchia e inflessibile famiglia. Raggiunta la vetta più elevata, non ebbe più via di fuga. L'uomo-lupo poteva morire lì, gravato dal senso di colpa o poteva spezzare le catene della vergogna con il sangue e i denti. Così Latrato di Ferro discese dalla vetta, con lo stomaco pieno e la pelle scaldata da pellicce fresche.
- Latrato di Ferro (Cacciatore)
- Spaccaossa (Caldwell Rival 78)
- Guida del Cacciatore (revolver LeMat Mark II)
- Zanna del Traditore (coltello con tirapugni).
Arrancava tra la neve e i vermi, scivolando su sangue e ghiaccio. Era il suo primo inverno e il suo primo ricordo, che si concluse con il fiato caldo e selvaggio di un giovane lupo selvatico affamato. Ma il lupo ebbe pietà del misero boccone e lo portò alla tana per allevarlo.
I cuccioli erano entusiasti di condividere il loro calore e gli anziani spartivano il cibo generosamente. Tanto i vecchi che i giovani tentarono invano di insegnare al bambino a cacciare, ma egli crebbe forte comunque. Una notte il bambino-lupo scomparve, facendo impensierire il branco per quattro giorni. Al quinto giorno il bambino fece ritorno, trascinando uno dopo l'altro i corpi di una dozzina di boscaioli fino alla tana. Il ricco banchetto placò i morsi della fame e sollevò l'umore del branco per diverse settimane, ma il rispetto che si era conquistato resistette meno di una stagione. I lupi più vecchi morirono e i giovano non ebbero scelta se non cercarsi un territorio in cui formare dei branchi tutti loro. Il bambino, nemmeno adolescente, divenne orfano per la seconda volta.
Giunsero i villici, bramosi di rivendicare la testa del bambino-lupo. I loro proiettili e il fuoco devastarono la foresta. Inseguirono il bambino, allontanandosi da casa, nel corso di molte stagioni... stagioni di terrore che strapparono la carne dalle ossa del bambino-lupo. Feroce e disperato, squartò la gola della prima creatura in cui si imbatté e banchettò avidamente. I suoi sensi fecero lentamente ritorno e un odore familiare gli invase le narici: aveva ammazzato uno dei suoi fratelli lupi. Un ululato trafisse il vento, presagio di una caccia imminente. Invigorito dal lauto pasto, l'uomo-lupo si lanciò in una corsa disperata.
Indebolito nello spirito, ma non nel corpo, l'uomo-lupo si ritirò nelle montagne, ancora braccato dalla sua vecchia e inflessibile famiglia. Raggiunta la vetta più elevata, non ebbe più via di fuga. L'uomo-lupo poteva morire lì, gravato dal senso di colpa o poteva spezzare le catene della vergogna con il sangue e i denti. Così Latrato di Ferro discese dalla vetta, con lo stomaco pieno e la pelle scaldata da pellicce fresche.
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